La Banca Centrale Europea condivide pienamente il punto di vista dei ministri riguardo alla priorità di arrestare e invertire l'incremento del rapporto debito-pil.
Nel bollettino di Giugno la Cce invita i governi a procedere nelle riforme strutturali per garantire una ripresa della crescita e dell'occupazione (ricordiamo che la dissocupazione ha toccato negli ultimi tempi, picchi che non si raggiungevano dal 1998).
La crescita del pil allo 0,5% era scontato e ora Confindustria si attende un rialzo tra l'1% e l'1,2% entro fine anno.
Il dato sulla crescita del pil, dice il presidente di Confindustria Marcegaglia a margine della missione economica in Cina, conferma la vitalità delle imprese italiane e la loro capacità di cogliere la ripresa della domanda globale.
L'Ocse stima un calo del Pil italiano del 5,5% nel 2009 a causa di una competitività molto debole e di una continua diminuzione della domanda interna.
Gli investimenti fissi sono attesi in calo del 12,7% contro l'aumento dei costi unitari del lavoro il tutto a favore del calo della redditività delle imprese.
Nel primo semestre del 2008 l'indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni è stato pari al 2,6% del Pil, contro l'1,5% del primo semestre dell'anno precedente.
A comunicarlo è l'Istat, precisando che nel secondo trimestre 2008 il deficit si è attestato allo 0,5% del Pil, in peggioramento rispetto all'avanzo del 2,4% del secondo trimestre del 2007.